Padre Benito


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Dicembre 2005

Lettere

BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO.....




.................ricercando il filo del discorso vengo a voi oggi 19 dicembre 2005, il mio 5° Natale a Bibwa, dopo il mio augurio di Pasqua del 22 marzo, dove promettevo di inviarvi successivamente informazioni su questa “nostra” missione in Congo, frutto di tanti come voi che avete pazienza di leggermi.. Non avete idea di quante volte ho voluto scrivervi e rispondere personalmente a quanti mi hanno scritto, a quanti domandavano ai miei fratelli notizie, a quanti mi hanno inviato aiuti....


Riassumo: il Congo è disastrato a tutti i livelli, colonizzato dalle nazioni potenti, con un governo non omogeneo e impedito in tanti modi, dipendente più che mai da finanziamenti arricchenti le diverse filiere degli aiuti internazionali. Pochi e insufficienti segni di ripresa economica da una parte e dipendenza totale comerciale dall’estero.Il riso e il caffé vengono dall’oriente. Le patate e frutta dal Sudafrica, Libano e Portogallo. Polli da tutte le parti; quando questa immensa regione può alimentare tutta l’Africa.


Le diverse guerre civili dal ’94 al 2001 più o meno hanno frantumato il paese: ma il paese non s’è lasciato prendere dalle potenze che miravano a smembrarlo politicamente e annettere l’Est a Uganda, Ruanda e ancora. La coalizione dei belligeranti ha impiegato anni a mettersi insieme, senza per altro riuscire a disarmare gruppi armati che permettono lo sfruttamento delle miniere da mafie varie. Milioni sono i profughi...che stanno recentemente rientrando per trovare talvolta più miseria qui che nei paesi dove erano assistiti ben che male dagli organismi internazionali.

I potenti del mondo hanno investito milioni di dollari per creare istituzioni democratiche tra le quali una commissione indipendente per le Elezioni. La quale è riuscita a arruolare gli elettori ( un tesserino di riconoscimento con foto e impronta digitale) e procedere a formare una Costituente composita da stranieri “tecnici” e da componenti di partito e società civile che ha elaborato una Costituzione da far approvare, con un SI o un NO in seggi aperti, in urne trasparenti.. Questo ieri, 18 dicembre 2005! Le prime votazioni libere, democratiche trasparenti, dal 1964 in poi. Alcuni hanno istigato per il no. La Costituzione è imperfetta, con contraddizioni, ma lascia spazio alla “messa in opera” di diversi progetti di ricostruzione ecc.


La prospettiva è di dividere in 24 Province le 11 attuali, con diverse autonomie amministrative provinciali, ma i partiti del no hanno detto alla gente che il governo vuol cedere territori ai paesi nemici e chi aveva avuto paura di trovarsi diviso e appartenenete ad un’altra regione ( cosa non prevista dalla costituzione) ha votato per no. Se vince il no saran guai perche non si arriverà alle elezioni libere e democratiche del presisente, senatori, deputati governatori di provincia e di comuni e quartieri entro giugno 2006, rinviate dal 30 giugno 2005. Se vince il si , con fatica la chioccia che trascina l’insieme di questa covata, riuscirà a procedere alle elezioni. Dopo? Chi non accetterà di perdere, accetterà l’impegnativo, democrtatico lavoro di oppozione? A quando una ripresa economica? A quando giustizia contro criminali e saccheggiatori delle immense risorse del paese? I cittadini potranno partecipare alle multinazionali che già sono attive sotto il nome di cooperazione Usa, Francia, Canadà, Belgio, Cina, Italia, Australia, Corea, Brasile, Giappone SudAfrica e chi ancora?...O basterà pagare una quota parte ai ministri e pagare la manod’opera una miseria?


Dentro questo piccolo riassunto noi esperimentiamo l’impotenza dei poveri e l’ingiustizia imperante. Anche l’aiutare è problematico e difficoltoso. Intere zone dove noi ci muoviamo sono acquistate da “magnati” con i soldi della cooperazione che mirava a microrealizzazioni e impedisce ai nativi dei villaggi in loco di fare i campi. Non han più foresta, devono spingersi sempre più lontano per fare un po’ di carbone e portarne, in testa, sacco dopo sacco per anche 20 km...

Bibwa è cresciuta di ben oltre 10000 abitanti, la maggior parte sfollati dalla città; Bibwa quartiere rifugio.
La nostra presenza è sempre incoraggiamento: Le scuole sono seggio per le attività delle elezioni. Oggi chiuse a causa di questo. Hanno ora le elementari, oltre 500 e quasi altrettanti nelle medie superiori, magistrali e commerciali. Sono considerate tra le migliori della zona. La chiesa spaziosa e luminosa e le sale parrocchiali richiamano altre parrocchie ad organizzare incontri di formazione. Domenica 11 dicembre una ventina di corali delle diverse comunità di spirito ecumenico hanno prodotto un festival partecipato. Un comitato ecumenico ha ottenuto un ospedaletto in costruzione dalla cooperazione canadese.
A giugno il superiore e parroco, P.Antonio, portoghese era partito per 3 mesi di vacanza, lasciandomi il dolce peso di continuare i lavori per la casa delle suore: mi son mezzo massacrato. Non entro nei dettagli.

Non molto dopo il suo rientro a settembre, è stato chiamato al servizio di economo provinciale per cui di nuovo l’insieme è per gran parte sopra di me. P.Vittorio per fortuna fa il prete anche per la mia parte ed è lui che visita e cerca di incoraggiare le genti dei villaggi. Le Suore (delle Adoratrici di Rivolta d’Adda) sono arrivate a Novembre e prenderanno in mano delle attività come la nutrizione ai malnutriti in vista poi di altri servizi socioculturali e sanità.
Grazie a voi abbiamo potuto dare 10 pozzi funzionanti che da più o meno 60 metri danno acqua potabile. Ma sono insufficienti: un intero nuovo quartiere si sta insediando a 3 km da noi e dappertutto case incipienti ( un quadrato di 4x4 mt o di 7 x5), in blocchi sabbia–cemento, una finestrella, una porticina..con un tetto ad uno spiovente e subito d’intorno manioca...E’ il tempo delle piogge, tutto è verdeggiante dopo sei mesi di siccità...

Diversi progetti sono legati alla evoluzione politico sociale.La gente partecipa attivamente anche se vorremmo aiutare di più per la formazione socio-politica – alfabetizzazione o miglioramento scolare degli adulti, educazione della donna, igiene, aids.
In tutti i progetti chiediamo che loro, la gente, siano attori: muratori, maestri, animatori, catechisti...
Non tutto è rose e fiori ma sono sempre più edificato dalla tenacia di questo popolo che resiste da sempre all’asservimento, che resta attaccato a Dio anche se in diverse maniere non sempre evangeliche, che cerca la pace nonostante le tensioni e rabbie sociali. I maestri hanno fatto sciopero: lo stato ha promesso il salario anche se striminzito. Parole. Tirati in giro.Non sappiamo se riprenderanno, forse domani, lo sciopero. I soldati, hanno ricevuto notizia che la banca mondiale o l’Europa invia il loro salario..... ma le truppe sono a bocca secca. Se reclamano, sono ammutinati. E continuano a tassare i poveri che dai sentieri dei monti portano i loro fagotti verso i mercati lungo la strada asfaltata. Non parliamo poi dei porti lungo il fiume dove chi arriva deve lasciare gran parte delle merci a diverse polizie.
Gente umiliata e offesa, ma sempre capace di festeggiare, cantare, danzare, pregare, ospitare, condividere.

La mondializazione la tocchiamo qui come oppressione che mira a rubare le immemse ricchezze di questo popolo. Ma se anni di guerra non sono riusciti a dividere il paese, noi crediamo che neanche i tentativi delle multinazionali riusciranno a dominare il paese: ha capacità umane di sapersi gestire con dignità, se si arriva a mettere in piedi la democrazia.
( Italiani attenti al ritorno fascista!) La Chiesa qui da una parte è presente e attiva nella formazione anche sociale e politica (il presidente della Commissione elettorale indipendente è un prete), d’altra risente di tante stanchezze, divisioni e incertezze non sempre profetiche. Pensiamo che stia sprecando il momento di grazia sempre presente nelle situazioni di transizione e di prova. Troppi compromessi con il potere e i soldi non sono testimonianza efficace del regno di Dio.

Ma l’attaccamento al Signore che sempre viene a noi è sincero è forte in molti.
Per questo come chiesa siamo ancora un seme buono.
Il 2006 dovrebbe vedermi un poco di tempo anche in Italia. Anche per revisioni del mio fratello asino che ogni tanto si sfianca. Ma poi riprende.
Grazie mei cari. Auguri di tanto e tanto bene. Non scoraggiatevi per le prove che in diverse maniere vi chiedono di approfondire fede e speranza e un po’ più d’amore a cominciare coi più vicini.

Vi abbraccio, Buon Natale, Buon anno

p.Benito.





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