Padre Benito


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Agosto 2001

Lettere

Agosto 2001



Cari amici di sempre e ai nuovi arrivati, pace e gioia a voi. Dopo la settimana di combattimenti a Kisangani dal 5 al 10 giugno 2000, sono rientrato in Italia per cure e corsi di aggiornamento e rinnovamento....e nel frattempo il Consiglio dei Comboniani in Congo maturava di assegnarmi a BIBWA - KINSHASA. Partirò per Kinshasa dopo il dodici agosto. Dovrò riprendere la lingua Ungala, lasciata da 17 anni, - quando avevo lasciato Nangazizi, - e perché a Kisangani parlavo il Swahili.

Ogni distacco è morire a qualcosa per cui si ha vissuto, ma è la legge della potatura, assunta dal vangelo, legge di vita.

Ripartire costa e soprattutto perché lascio famigliari e amici e i conforts che mi hanno ristabilito in salute e perché vado verso una "novità" di vita e di prove, con una nuova comunità di confratelli e di gente con tante sofferenze e problemi....

Eppure vi assicuro che parto con gioia. Questo anno sabbatico, concluso in Palestina con un gruppo di dodici confratelli, mi ha rinnovato nella fede in quel Gesù che non ha fatto cose grandi, non ha nemmeno scritto un libro, e s'è consegnato ai crocifissori.

Ha detto che Dio è Padre di tutti, che tutti siamo suoi figli e di tirarne le conseguenze. Che avrebbe inviato il suo Spirito ai credenti in Lui come inviato da Dio e Figlio suo, per far comprendere le parole che lui aveva detto e che i discepoli non avevano capito prima della Risurrezione.

E poi ha detto di dirlo a tutti, in tutto il mondo. La vocazione missionaria è un grande dono che ci aiuta a capire che la VITA È UN DONO DA DONARE e come, dice S. Francesco, " è donando che si possiede." " È morendo come il seme, insegna Gesù, che si genera." Da Nazareth a Betlemme, attorno al lago di Galilea e lungo il cammino verso Gerusalemme passando per Gerico, Gesù ha concluso in pochi anni la sua vicenda. Sul luogo della Incarnazione a Nazareth, nella grotta a Betlemme , al Calvario e al Sepolcro e sul monte degli ulivi la fede da duemila anni ha sfidato guerre, lotte e distruzioni varie e ha sempre ricostruito il luogo del culto, segno di questa comunità di credenti che ha la sicurezza di essere accompagnata ogni giorno da Cristo, II Signore della Gloria e del Tempo, ucciso come un delinquente.

Regni e imperi si avvicendano e tradimenti e peccato travagliano questa comunità dei credenti nel Risorto e Vivo... ma ogni giorno, come alla predicazione di Pietro in Gerusalemme, nuove membra si aggiungono o ritornano a questo corpo Mistico, misterioso, e trovano risposta al perché della vita.

Per questo riparto, ringraziandovi e abbracciandovi con la speranza di rivedervi ancora.



P.Benito Amonini.



A metà agosto sarò ancora in Congo ex Zaire, nella zona denominata Bibwa, alla periferia di Kinshasa, per iniziare, insieme con P. Antonio , portoghese, una nuova parrocchia, intitolata alla " Madonna del soccorso."

Voi potete essere il primo “SOCCORSO” di Maria per questo Popolo all'abbandono.

Genti di molte tribù, scappate dalle guerre di diversi fronti, sfollate abbandonando tutto, famiglie della capitale stessa, per sopravvivere, si sono raccolte in questa zona, a 10 km dall'aeroporto N'Djili per fare orti e campi. Fin lì arriva la strada asfaltata poi continua come pista verso il sud.

Ai Comboniani il Cardinale Etsou di .Kinshasa ha confidato un terzo di questi baraccati.

Non arriva la corrente, ne strade, ne piano regolatore.
Devono fare chilometri per attingere acqua ai fiumi.

Siamo chiamati ad affrontare i soliti problemi dell'Africa, qui un po' più crudi essendo agli inizi tra una popolazione raccogliticcia.

La ricostruzione sarà ancora lunga e faticosa e le ferite dentro i cuori non sempre guariscono presto.

Siamo invitati ad iniziare una “Comunità”

Secondo lo stile nostro per il Congo, non possiamo proporci grandi cose, grandi complessi. Vogliamo iniziare come un seme, perché si crei una comunità cristiana che sia servizio, “lievito” dentro la popolazione abbandonata a se stessa.

P Antonio visita già ogni domenica la gente, che si raccoglie sotto un albero per la Messa e raduna dei laici già formati per iniziare le comunità di base che hanno lo scopo di testimoniare la fede e il servizio al bene comune dentro i quartieri che vanno delineandosi. Hanno calcolato circa 25.000 abitanti, in aumento. Al mio arrivo inizieremo a risiedere, con fiducia, tra queste genti sconosciute per creare famiglia di Dio. Abiteremo in una casetta, in attesa di poter edificare gradualmente le strutture parrocchiali, iniziando dalle scuole che servono anzitutto a dare speranza alla gente e farli incontrare in un progetto di importante e comune interesse. Poi, alla sera, accoglieranno gli adulti per la catechesi e la formazione a diversi livelli e temi. A mano a mano che la comunità crescerà e dei laici assumeranno delle responsabilità, si avanzerà anche con le strutture:


Urgente la luce (pannelli solari e attrezzature relative)

Urgenti i pozzi artesiani per noi, le scuole e la gente.

Questo progetto domanda un buon generatore di corrente che per alcune ore possa azionare le pompe a 30 metri o più di profondità.

Le Scuole e la formazione degli adulti in diversi settori, domanda AULE e un minimo di attrezzature: tavolati e panchetti, materiale didattico, libri, la Bibbia e anche un minimo di stipendio per professori e insegnanti che per il momento non hanno salari e vivono facendo l'orto.

Il Foyer per la formazione delle donne e in particolare delle giovani

Centro aiuto per la vita: famiglia, ragazze-madri, assistenza per colpiti da aids. I ragazzi reduci dalle guerre votati alla delinquenza.

Urgente sarebbe pure un centro sanitario: delle suore sarebbero disposte a venire: ma anche loro hanno bisogno di una casa. -

Un auto, una o due bici mountain-bike ( o rampichino)

Poi sarà la casa per noi ( un minimo di attrezzatura) con annessi per i diversi servizi parrocchiali e per la gioventù e la catechesi.

Poi la "Casa di Dio", la chiesa: in gran parte dovrà essere frutto dei sacrifici della comunità locale. Per ora inizieremo con un capannone con mezzi di ricupero. Il Cardinale vorrebbe fosse un Santuario alla Madonna del Soccorso, meta di pellegrinaggi per tutti i cristiani di Kinshasa, che conta circa 5 milioni di abitanti su un territorio che supera i 30 chilometri di diametro.


In quanti anni? Dio lo sa. Oggi iniziamo con la "chiesa - popolo di Dio ", il resto seguirà.



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